Azienda
Mission & Vision
Rispondiamo alle esigenze di finanza straordinaria delle Piccole e Medie Imprese
Il nostro pensiero
Non si può prescindere dal fatto che la globalizzazione abbia reso più semplice l’imitazione di molti prodotti e servizi, che sono posti sul mercato a prezzi fortemente competitivi, in grado di erodere rapidamente quote di mercato alle società che, storicamente, vendono questi prodotti e questi servizi a prezzi superiori.
Il vero vantaggio competitivo sembra essere ritornato a modalità classiche: si può competere e vincere in quanto fornitori di commodities (prodotti e/o servizi) al prezzo più basso oppure in quanto fornitori di prodotti e/o servizi unici in quanto non imitabili.
Ogni società dovrebbe verificare sempre, cioè su base semestrale, se il proprio modello di business goda di un vantaggio competitivo e quindi di un mercato destinato ragionevolmente a durare almeno in un orizzonte di medio periodo (3/5 anni).
Laddove il vantaggio competitivo risultasse incerto, ogni società dovrebbe avviare immediatamente azioni finalizzate alla verifica sui possibili cambiamenti da apportare, al fine di recuperare un posizionamento di mercato ragionevolmente credibile.
È difficile determinare se la cosiddetta crisi è giunta al termine. La parola “crisi”, che ha origini greche e vuol dire “momento di separazione, di cambiamento”, può essere considerata conclusa nella misura in cui si accetta che il momento di cambiamento è avvenuto.
Anche i modelli di consumo sono cambiati avendo subito un’evoluzione in termini di consapevolezza, probabilmente dettata da ristrettezze economiche e finanziarie, che difficilmente potrà essere di nuovo soppiantata da modelli di consumo meno consapevoli.
I consumatori sempre meno accetteranno di pagare dei livelli di prezzi dovuti essenzialmente all’inefficienza della filiera “produttore-consumatore”, intesa anche come numero di intermediari commerciali fra il produttore e il consumatore.
I consumatori sempre meno accetteranno di pagare dei livelli di prezzi dovuti essenzialmente all’inefficienza della filiera “produttore-consumatore”, intesa anche come numero di intermediari commerciali fra il produttore e il consumatore:
• Necessità o alle attese dell’azionista (o degli azionisti) strategici e/o di riferimento (OPV);
• Necessità o alle attese della società (OPS);
• Opportunità di dimensionare adeguatamente il flottante a servizio di una maggior liquidità del titolo e quindi di un maggior volume di scambi giornalieri;
• Soglie minime di valutazione accettate;
• Costi massimi di quotazione e collocamento accettati.
I nostri valori: alta integrità, forma ineceppible, sostanza indiscutibile
La nostra visione strategica
Le arene competitive corrispondono a mercati globali e quindi l’individuazione di progetti/imprese veramente competitivi è complessa e difficile. È necessaria una conoscenza approfondita delle aree geografiche caratterizzate da economie emergenti e in crescita. Occorre integrare la conoscenza dei sistemi economici e industriali con gli impatti derivanti dall’evoluzione delle tecnologie di comunicazione. Occorre disporre di relazioni ampie, numerose, geograficamente distribuite e settorialmente complete.
I centri del potere economico e industriale tendono a spostarsi verso le aree geografiche caratterizzate da alti tassi di crescita del pil. Il “vecchio continente” è in una fase di riposizionamento strategico e politico che determinerà ragionevolmente nuovi ruoli e nuove opportunità tendenzialmente diverse da quelle attuali. Capacità di presidio e sviluppo delle relazioni sembrano essere elementi chiave per competere con successo nella nuova mappa economica mondiale. La finanza deve essere strettamente collegata all’industria: la realizzazione di un’operazione finanziaria richiede la capacità di giudizio strategico unitamente alle competenze finanziarie richieste. La probabilità di realizzare buone operazioni finanziarie dipende dal possesso di numerose ed estese relazioni, mentre la qualità di un’operazione finanziaria dipende dalla disponibilità di competenze multi-settoriali: competenze strategiche, finanziarie, legali, fiscali, societarie, bancarie, di asset management e di conoscenza dei settori industriali.
Le transazioni finanziarie, laddove a supporto di modelli di business credibili e sani, possono contribuire in modo importante al recupero di competitività attraverso l’accesso a investitori internazionali in grado, ad esempio, di accelerare l’internazionalizzazione delle imprese. Le operazioni sul capitale possono rappresentare l’occasione per aumentare i mezzi propri della società aprendo, nel contempo, opportunità di visibilità e di relazioni spesso fondamentali per lo sviluppo globale delle società. L’accesso al debito può essere ricercato anche su base internazionale, contribuendo all’apertura di nuovi canali e relazioni, fra il mercato dei capitali e le imprese. Ogni transazione finanziaria deve basarsi su un’attenta preparazione, derivata da analisi approfondite, complete ed esaustive. Quest’attenta preparazione è anche un’occasione di importante riflessione per il management e per la società.
Governance
La comprensione del contesto economico attuale richiede nuove e contestualizzate chiavi di lettura
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I nostri principi di ispirazione: trasparenza, semplicità, rigore, indipendenza
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